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Teatro & dintorni: 3 superstizioni del mondo teatrale

Piccoli riti a teatro per allontanare le negatività

Ma voi lo immaginavate che il mondo del teatro pullula di superstizioni, stravaganze e strane credenze? 

E lo sapevate che gli attori, sin dai tempi più antichi, sono le persone più superstizione sulla faccia della Terra?!

Qualsiasi attore, infatti, prima di salire sul palco si abbandona a riti scaramantici per allontanare le negatività. 

Lo fanno subito prima di andare in scena, sia da soli, sia insieme agli altri colleghi. 

Non farli potrebbe far insorgere, anche negli attori più bravi ed affermati, delle paure inconsce che potrebbero compromettere la loro performance.

Oggi vi raccontiamo 3 superstizioni teatrali, alcune note, alcune meno, con la loro vera (o forse meglio dire presunta) origine! 

A teatro niente viola! 

In Italia il colore che non va assolutamente utilizzato in teatro è senza ombra di dubbio il viola. 

Il viola è il colore dei paramenti liturgici usati nelle cerimonie che si svolgono durante il periodo della Quaresima. 

In più, in questo specifico periodo dell’anno, erano bandite tutte le rappresentazioni teatrali.

Per questo la Quaresima corrispondeva ad un periodo di magra per gli attori e, di conseguenza, per tutte le Compagnie teatrali.

Chi infatti viveva solo di quest’arte doveva interrompere ogni attività, non avendo nulla per sopravvivere. 

Per questi motivi che vi abbiamo detto, il colore viola fu bandito da tutto il mondo teatrale italiano. 

Anche il cinema ha ereditato questa superstizione, ma in maniera più attenuata.

Come sappiamo, infatti, alcuni film usano il viola: ne è un esempio il film “Il colore viola” di Steven Spielberg.

Ovviamente non dappertutto funziona così: in Inghilterra per esempio il colore vietato a teatro è il blu, almeno che non sia accompagnato dall’argento. 

Questo colore, infatti, nei tempi antichi era tra i più costosi e pare che qualche compagnia, pur di acquistare costumi blu, fosse addirittura andata in bancarotta. 

Se ci spostiamo in Francia, invece, il colore non utilizzabile nel mondo dello spettacolo è il verde. 

La superstizione è legata al grande autore Molière che, durante una rappresentazione del suo “Il malato immaginario” del 1673 ebbe un malore improvviso in scena. 

E indovinate un pò cosa indossava quando si sentì male? Un costume verde! 

Gli spagnoli, invece, a teatro vietano l’uso del colore giallo: la superstizione si lega, in questo caso, alla famosa corrida. 

Il matador infatti sfida il toro con il cosiddetto capote: quest’ultimo varia dal rosso al bordeaux al rosa, mentre al suo interno è sempre giallo. 

Il giallo, dunque, è l’ultimo colore che il matador vede prima di essere colpito appunto dal toro. 

La famigerata caduta del copione

Far cadere il copione è una delle superstizioni più diffuse nel mondo delle rappresentazioni teatrali. 

Rappresenterebbe infatti il fallimento del teatro, una sorta di metafora della cattiva riuscita dello stesso. 

Nel caso capitasse una cosa del genere, per recuperare immediatamente e non fardi odiare dal regista c’è un piccolo rito da eseguire. 

Bisogna infatti battere il copione per ben tre volte sul pavimento, o meglio nel punto esatto in cui lo stesso copione è caduto. 

Me***, me***, me***!

Anche chi non ha dimestichezza con gli spettacoli teatrali sa bene che spesso il cast si mette in cerchio urlando all’unisono “Me***, me***, me***!”. 

Si tratta di un’espressione scaramantica risalente al XVII secolo, quando il pubblico solitamente raggiungeva i teatri della città in carrozza. 

Accadeva che, soprattutto negli spettacoli più quotati, attorno al teatro si raggruppavano molte carrozze e, di conseguenza, molti escrementi dei cavalli. 

Quanti più escrementi c’erano davanti ai teatri, tanto maggiore era stata la presenza del pubblico a quel determinato spettacolo. 

Metodi alternativi per spettacoli fortunati! 

Secondo testimonianze più recenti, invece, pare che mettere un “Mi Piace” alla pagina Facebook di Arena porti davvero molta fortuna!

Più di un attore ci ha segnalato in privato che, dopo questo piccolo rito, il suo spettacolo è andato liscio come l’olio! 

Ovviamente stiamo scherzando ma se tu hai pensato di premiare comunque la nostra simpatia, fallo pure.

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