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Le più importanti tecniche di recitazione usate dagli attori

5 tecniche di recitazione usate dai grandi attori

Dopo l’affermazione stupefacente di Meryl Streep, attrice pluripremiata, la quale ha dichiarato di non usare nelle sue performance nessuna delle tecniche di recitazione più importanti, l’argomento è diventato quasi virali.

Come ogni cosa, ci si divide tra due fazioni: gli attori per i quali la ricerca del personaggio può diventare una vera e propria ossessione, e i cosiddetti “classicisti del cinema”, ossia coloro i quali si affidano a tecniche di recitazione comprovate.

Ovviamente qui parliamo di due casi diciamo estremi, però ora vi parliamo delle cinque principali tecniche usate dai più grandi attori che, nella maggior parte, hanno decretato il successo di questi ultimi.

Il metodo Stanislavskij

Si tratta senza dubbio della tecnica più famosa e, di conseguenza, più conosciuta, che prende il nome dall’attore non che regista russo Konstantin Sergeevič Stanislavskij.

Il metodo si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore.

Per questo metodo l’esternazione delle emozioni del personaggio avviene attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo da parte dell’attore.

Tra i problemi che Stanislavskij si poneva c’era il fatto che, a suo avviso, se un attore deve replicare uno stesso spettacolo per molto tempo, il rischio è che la sua recitazione diventi ripetitiva e meccanica.

Per evitare questo, è necessario che l’attore sia emotivamente profondamente coinvolto in ciò che sta recitando.

L’attore, secondo Stanislavskij, doveva essere sempre sull’orlo della commozione, solo così avrebbe potuto evitare che la sua recitazione diventasse inespressiva.

Il metodo Lee Strasberg

Il metodo Strasberg è un percorso formativo attoriale che, attraverso una serie specifica di esercizi mirati ad accrescere consapevolezza e rilassamento fisico, fornisce agli attori una tecnica per raggiungere velocemente ed efficacemente risultati espressivi diretti e coinvolgenti.

Si fonda sul principio di causa ed effetto e ha come obiettivo far sì che l’allievo sia in grado di rendere credibile il personaggio, quindi di creare, controllare e riprodurre le emozioni come e quando vuole senza doversi affidare a manierismi o a momentanei slanci emotivi.

In pratica insegna a scoprire e sostenere la realtà emotiva di un personaggio attraverso un preciso percorso didattico in cui gli attori usano loro stessi come strumento per connettere con la loro parte più autentica e creativa.

Il Metodo Strasberg è una rivoluzionaria tecnica americana di recitazione creata dal grande maestro, attore e regista Lee Strasberg, presidente dell’Actors Studio (NY) sino alla sua morte nel 1982 e successivamente sviluppata dal figlio John Strasberg.

Il metodo Stella Adler

Il metodo Adler costruisce il suo metodo su quello di Stanislavskij, tra l’altro maestro della stessa attrice, ma lo rafforza con un maggiore richiamo emotivo.

In pratica la Adler va “oltre le proprie preziose esperienze interiori”, facendo uso della propria immaginazione.

Un metodo probabilmente molto utile per tipologie di ruoli meno usuali: si pensa che la stessa Charlize Theron per Monster abbia attinto al metodo di Stella Adler.

Il metodo Chekhov

La tecnica di Chekhov si basa su un approccio di tipo psico-fisico, in cui l’attore sviluppa una sorta di connessione tra mente e corpo, attraverso le azioni fisiche e i movimenti.

In questo modo il personaggio assume un approccio che scaturisce sensualità e soprattutto efficacia.

Ci ricorda il metodo Chekhov la performance della grande Natalie Portman ne “Il cigno nero” di i Darren Aronofsky, un ruolo che ha ovviamente richiesto un enorme trasporto sia fisico sia mentale per l’attrice.

Practical Aesthetics

Si tratta di un metodo sviluppato dall’attore William H. Macy insieme al drammaturgo David Mamet.

Richiede la scrupolosa analisi della sceneggiatura da parte dell’attore, un lavoro che lo porterà alla corretta comprensione letterale degli eventi di ogni scena, definita come una ricerca sull’azione.

Anche Felicity Huffman ha seguito questo approccio, sviluppato dal marito, per la realizzazione del suo personaggio in Transamerica, ad oggi forse una delle migliori performance attoriali di questo secolo.

In finale …

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