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Lavorare dietro le quinte: la figura dello scenografo

Lo scenografo, una figura tutta da scoprire!

Lo scenografo è una figura professionale che ha come compito quello di ideare e progettare tutta l’ambientazione del palcoscenico per lo svolgimento di uno spettacolo teatrale. 

È giusto, a nostro avviso, fare luce anche su figure che apparentemente sono secondarie, che in realtà hanno un ruolo altamente caratterizzante. 

Sia all’interno di uno spettacolo teatrale, sia all’interno di una scenografica cinematografica.

Ma cosa fa lo scenografo? 

Lo scenografo lavora a stretto contatto con il regista.

Insieme a lui studia e decide la soluzione più giusta per dare allo spettacolo o alla scena la migliore ambientazione possibile. 

Quasi sempre le due figure convergono.

Solo che allo scenografo spetta in più il compito di realizzare tecnicamente quella scenografia.

La possibilità di avere a disposizione grandi spazi, oltre che budget consistenti, permette allo scenografo di scatenare la propria fantasia. 

Nello specifico lo scenografo legge la sceneggiatura e, da quest’ultima, cerca di individuare tutti gli elementi stilistici più degni di nota. 

Per farlo realizza disegni e schizzi che siano in grado di definire, anche solo su carta, l’immagine appunto scenografica. 

Una volta passato all’approvazione questo schizzo, quantifica le risorse, sia materiali sia umane, da impegnare nel progetto. 

Lo sapevi che anche un palcoscenico vuoto ha una scenografia? 

Non sempre una scenografia deve corrispondere a qualcosa di sfarzoso o particolarmente evidente. 

Anche dietro un palco apparentemente spoglio c’è sempre dietro un progetto e delle persone che lo pensano e lo mettono in pratica. 

Jerzy Grotowsky, un esponente di spicco del teatro di avanguardia del Novecento, sosteneva che eliminando il superfluo, si scopre un teatro nuovo.

Grotowsky riteneva necessario, ai fini dello spettacolo, la sola presenza dell’attore.

Tutto ciò che andava oltre l’attore era per lui una trappola non necessaria ai fini del messaggio che quella determinata scenografia doveva veicolare. 

Per lo studioso un racconto ben fatto e dei movimenti del corpo giusti erano sufficienti a giustificare l’apertura del sipario.

Ovviamente questo minimalismo non vale per tutti gli spettacoli, quindi lo scenografo deve essere pronto a tutto. 

Il percorso formativo dello scenografo 

Partiamo dalle basi: lo scenografo è un professionista che deve saper fondere abilmente tecnica e professionalità.

Per questo diventare scenografo richiede caratteristiche di un certo livello, oltre che uno studio costante e competenze molto dettagliate. 

Sicuramente il punto di partenza è la Laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo. 

Questo dconsentirà di acquisire competenze di base nell’ambito delle discipline storiche ed artistiche, musicali, dello spettacolo e della produzione. 

Un altro percorso possibile è l’Accademia delle Belle Arti ad indirizzo “progettazione ed arti applicate”.

Questo corso è specificatamente incentrato su scenografia, progettazione artistica, restauro e nuove tecnologie legate all’arte. 

Lo studio è di sicuro importantissimo, ma quello che conta è anche la gavetta, da fare prima di lavorare in importanti produzioni. 

Lo scenografo oggi 

Ai giorni nostri scenografia fa necessariamente rima con audiovisivo e computer grafica. 

Le compagnie, infatti, si avvalgono sempre di più della tecnologia per migliorare il proprio allestimento scenografico. 

Ovviamente anche qui assisterete ad una divisione tra un pubblico di puristi e un pubblico a favore di scenografie più ricche.

Un solo dato è certo: una scenografia è senza dubbio il veicolo più immediato per consentirti di immedesimarti in quella storia che stai guardando. 

Che sia un interno di appartamento o una dimora principesca, di sicuro è l’elemento su cui cadranno per primi i nostri occhi, una volta aperto il sipario. 

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