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L’archetipo dell’imbroglione

L’imbroglione, un personaggio secondario ma importante per la fruibilità della storia

Partiamo dalla definizione dell’archetipo dell’imbroglione: si tratta di un buffo e scanzonato compagno di viaggio, un personaggio divertente, per lo più dal fare ironico, che rappresenta la buffa incarnazione di ogni contrattempo che si manifesta in una determinata storia.

La definizione dell’archetipo

L’imbroglione potremmo definirlo una specie di mina vagante che, oltre a seminare discordia, può in quale modo rappresentare un pericolo concreto per l’Eroe o comunque il protagonista della storia.

Il più delle volte è il maggior responsabile degli improvvisi e inavvertiti cambiamenti che accadono durante lo svolgimento della vicenda.

Ma è anche vero che, grazie ai suoi diciamo danni, il protagonista riesce ad avere la meglio nei modi non solo più impensabili ma anche più divertenti.

Da un punto di vista narrativo l’archetipo dell’imbroglione è collegato con la parte più istintiva del protagonista: il suo scopo è quello di evitare al lettore di immedesimarsi troppo negativamente nella vicenda.

L’obiettivo ultimo è quello di distendere dunque il lettore nei momenti di maggiore tensione e di ricondurlo a una dimensione terrena, più diciamo volgare.

L’imbroglione e la sua funzione psicologica

L’imbroglione, con la sua assurdità, le sue battute a volte stupide, ha una funzione importante, perché mette in evidenza agli occhi degli eroi tutti gli squilibri della società in cui si svolge la storia.

È la rappresentazione di quel momento in cui tutti ci rendiamo conto di dover cambiare qualcosa nella nostra vita.

L’imbroglione è una specie di vocina interiore, chiamiamolo pure grillo parlante, che ci impedisce di adagiarci: è uno stimolo a fare sempre qualcosa in più, a lanciarsi in sempre nuove avventure.

L’imbroglione può essere anche l’Eroe

Di solito, sottolineiamo di solito, questo archetipo è rappresentato da personaggi secondari ma che, nonostante ciò, sono importantissimi per la fruibilità della storia.

Essendo personaggi più deboli, hanno bisogno dell’astuzia, dell’imbroglio appunto, per poter emergere o comunque per farsi valere.

Tuttavia può succedere che sia l’Eroe stesso ad incarnare gli aspetti di questo archetipo per poter superare, per esempio, una sfida.

Due esempi di imbroglione nel cinema e nel teatro

L’imbroglione per eccellenza nel teatro è sicuramente Puck di “Sogno di una notte di mezza estate”: il folletto agli ordini del Re delle Fate Oberon è un giocherellone incallito, che ama tirare brutti scherzi a chiunque gli capiti sotto mano.

È lui che innesca il caos tra i quattro innamorati, sbagliando a versare il filtro d’amore negli occhi del ragazzo sbagliato: questo errore finirà per mettere in evidenza le ipocrisie dei quattro ragazzi protagonisti.

Nel cinema, invece, colui che incarna al meglio l’archetipo dell’imbroglione è Capitan Jack Sparrow, interpretato magistralmente dal grande Johnny Deep.

Non è il personaggio più forte, nemmeno il più potente, ma senza ombra di dubbio è il più furbo: per ottenere ciò che vuole non si fa nessun tipo di scrupolo.

Ma la sua incredibile fiducia in se stesso gli permette di improvvisare sempre un inganno che gli permette di uscire dai guai, spesso in modo estremamente divertente.

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